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Manipolare Google Suggest: Come Funziona, Strategie e Considerazioni Etiche

Auto-suggest google e bing

 

Questo articolo nasce dal'esigenza di dare una chiara risposta, articolata e completa sull'argomento. L'argomento è basato sulle informazioni di Google,ma il concetto è valido per Bing, il motore di ricerca di Microsoft e per altri motori di ricerca che adottano le politiche similari.

Google Suggest, conosciuto anche come Autocomplete, è una funzione di ricerca implementata da Google nel settembre 2010 per migliorare l’esperienza utente, suggerendo termini di ricerca durante la digitazione. Questa funzione, oltre a semplificare la ricerca, è divenuta nel tempo un'opportunità, ma anche una minaccia per aziende e individui, soprattutto a causa di tentativi di manipolazione. Nonostante Google continui ad evolvere il proprio algoritmo per prevenire abusi, molti tentano ancora di influenzare Google Suggest per promuovere specifiche parole chiave o modificare la percezione di un marchio.

Questo articolo esplora le tecniche di manipolazione di Google Suggest, le sue implicazioni etiche, e le possibili conseguenze per chi tenta di utilizzare queste pratiche.

Cos'è Google Suggest e come funziona?
Google Suggest è il sistema che completa automaticamente le query di ricerca basato su diverse fonti:
Ricerche precedenti dell'utente, Tendenze recenti, Query popolari nel mondo e localmente, Contenuti rilevanti online.

Originariamente pensato come strumento per migliorare l'esperienza di ricerca, Google Suggest è diventato un potenziale bersaglio per chi cerca di manipolare i suggerimenti e influenzare l’opinione pubblica o l’immagine di un brand.

 

Le prime esperienze con la manipolazione di Google Suggest
Subito dopo il lancio di Google Suggest, molti professionisti del marketing e della SEO videro una nuova opportunità per influenzare i risultati di ricerca. Uno dei primi a sperimentare con successo la manipolazione di Google Suggest fu Brent Payne, che dimostrò come l'aumento del numero di ricerche per determinate parole chiave potesse far emergere tali termini nei suggerimenti di Google.

Payne utilizzò piattaforme come Amazon Mechanical Turk, dove pagava utenti per effettuare ricerche specifiche. Questo metodo consisteva nel remunerare le persone affinché eseguissero ricerche mirate su Google, aumentando così il volume di query per quelle parole chiave. Questo processo, noto come "query stuffing", era un modo efficace per influenzare i suggerimenti di Google a un costo contenuto.

Con poche centinaia di dollari, Payne riuscì a far apparire determinate frasi nelle ricerche suggerite di Google. Tuttavia, con il tempo, Google ha migliorato i propri algoritmi per contrastare questo tipo di manipolazioni.

 

Come manipolare Google Suggest oggi
Oggi la manipolazione di Google Suggest è molto più complessa rispetto al passato. Google ha reso più sofisticato il suo algoritmo, integrando fattori come:
- Frequenza delle ricerche: La frequenza di ricerca è fondamentale, ma si basa su un valore basato anche sul periodo, per cui temporaneo.
- Distribuzione geografica degli utenti (per esempio, query provenienti da Salerno devono provenire da utenti fisicamente situati in quella località). Quindi la geolocalizzazione legata all'indirizzo ip diventa determinante.
- Variazione degli indirizzi IP: il controllo degli indirizzi IP è fondamentale, per verificare che la richiesta nona vvenga in modo fraudolento per forzarne il risultato. Anche se è possibile utilizzare più IP, questo limite crea un freno alle forzature.
- Timing e distribuzione delle ricerche: Il periodo in cui avviene ed il tipo di ricera determina il valore reale. Le ricerce effettuate in modo artefatto per forzare il sistema seguono una cadenza più algoritmica, che i sistemi cercano d'intercettare.

L'obiettivo di queste migliorie è rendere più difficile l'influenza artificiale sui suggerimenti. Tuttavia, alcune aziende e agenzie continuano a proporre servizi di manipolazione di Google Suggest.

 

Perché manipolare Google Suggest?
Le motivazioni dietro la manipolazione di Google Suggest possono essere diverse:

Gestione della reputazione: Molti brand cercano di influenzare i suggerimenti per rimuovere query negative come "Nome del marchio + truffa". Cambiare le query suggerite può ridurre l’impatto negativo sulla reputazione dell'azienda.

Associare il marchio a parole chiave specifiche: Alcune aziende cercano di far comparire il proprio brand accanto a parole chiave popolari nel loro settore, come "web design" o "consulenza marketing", per aumentare la propria visibilità.

Attacchi alla concorrenza: Alcune aziende potrebbero anche utilizzare Google Suggest per associarsi a parole chiave negative legate ai concorrenti, come "Nome concorrente + recensioni negative" o "Nome concorrente + truffa", danneggiando la reputazione altrui.

La manipolazione di Google Suggest è una strategia legittima?
No, la manipolazione di Google Suggest non è legittima e va contro le linee guida di Google. Tentativi deliberati di manipolare il completamento automatico possono portare a penalizzazioni pesanti per il sito coinvolto. Google è molto chiaro nel vietare qualsiasi forma di manipolazione del proprio algoritmo.

Secondo Matt Cutts, ex responsabile del team antispam di Google, Google monitora continuamente le query per rilevare comportamenti sospetti o manipolativi, conservando anche i dati di ricerca per 18 mesi per prevenire frodi. Cutts spiegava che Google utilizza questi dati non solo per migliorare il servizio, ma anche per bloccare chi tenta di manipolare Google Suggest attraverso pratiche scorrette.

 

Evoluzione dell’algoritmo di Google Suggest
Con il passare degli anni, Google ha adottato misure sempre più efficaci per contrastare il fenomeno della manipolazione. Tra queste troviamo:
Controllo della frequenza delle ricerche: Se Google nota un aumento improvviso di ricerche per una query, l’algoritmo potrebbe ignorarla o persino penalizzarla.
Rilevamento di indirizzi IP sospetti: Ricerche ripetute da proxy o da una gamma limitata di IP potrebbero essere considerate come tentativi di manipolazione.
Filtraggio di query artificiali: Google ora distingue meglio tra ricerche organiche e quelle indotte artificialmente, rendendo le tecniche di query stuffing molto meno efficaci.

 

Come le aziende vendono servizi di manipolazione di Google Suggest
Nonostante i rischi e la chiara opposizione di Google, ci sono ancora aziende che offrono servizi per manipolare Google Suggest. Questi servizi includono la "vendita" o il "noleggio" di parole chiave a un canone mensile, cercando di convincere i clienti che tale pratica sia legittima. Alcune di queste aziende fanno riferimento a brevetti di Google o articoli scientifici per giustificare le loro azioni, ma in realtà tali pratiche restano rischiose e illegali.

 

Le conseguenze della manipolazione
Chi tenta di manipolare Google Suggest corre diversi rischi, tra cui:
Penalizzazioni da Google: Se un sito web viene rilevato mentre tenta di manipolare Google Suggest, Google potrebbe penalizzarlo, fino a escluderlo completamente dai risultati di ricerca.
Perdita di reputazione: Se scoperto, il tentativo di manipolazione può avere un effetto boomerang, danneggiando gravemente l’immagine del brand.
Problemi legali: In alcuni casi, la manipolazione di Google Suggest potrebbe avere conseguenze legali, soprattutto se viene utilizzata per diffamare la concorrenza.

 

Alternative alla manipolazione di Google Suggest
Invece di tentare pratiche rischiose e potenzialmente dannose, è più saggio concentrarsi su strategie di marketing digitale legittime, come:
Etica della SEO: Ottimizzare i contenuti in modo naturale, utilizzando tecniche SEO legittime per migliorare il posizionamento del sito web.
Content marketing: Creare contenuti di qualità che attraggano naturalmente traffico e migliorino la reputazione online.
Gestione della reputazione online: Monitorare e migliorare attivamente la presenza online attraverso recensioni, risposte ai feedback dei clienti e trasparenza.

 

Per riassumere manipolare Google Suggest può sembrare una scorciatoia per ottenere visibilità o proteggere la propria reputazione, ma è una pratica rischiosa e contraria alle linee guida di Google. Le penalizzazioni possono essere severe e difficili da superare. Invece di cercare scorciatoie, concentrati su strategie di marketing digitale etiche e sostenibili che porteranno benefici a lungo termine al tuo brand.

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